Escursione a Velia dal Lido del Poggio

Chi pernotta presso il Lido del Poggio e ha voglia di una vacanza “non solo mare” può scegliere fra una ricca serie di punti di interesse sparsi all’interno del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano e non troppo distanti da raggiungere. Fra questi c’è l’Area Archeologica di Elea-Velia, a circa 50 minuti di auto da Marina di Camerota.


Elea
, antica città greca ribattezzata Velia dai romani, si estende per 90 ettari su un suggestivo promontorio accarezzato dal mare ed è stata dichiarata patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1998. Fu fondata intorno al 540 a.C. da un gruppo di profughi focesi, che si ribellarono alla dominazione persiana e, dopo vent’anni di peregrinazioni nel Mediterraneo, elessero questa collina del Cilento – che ricordava loro la terra patria – prima a base dei propri scambi commerciali e poi a vera e propria città. Qui nacquero i due filosofi Parmenide e Zenone ed ebbe origine la Scuola Eleatica, da cui sarebbe derivata anche la Scuola Medica Salernitana. Ma – attratte dal clima e dall’ospitalità – passarono di qui per periodi di villeggiatura anche personalità come Cicerone, Orazio e Senofonte di Colofone.  Le vestigia di età greca e romana, che hanno mantenuto un buono stato di conservazione, comprendono le strutture del Porto, del Quartiere Meridionale e di quello Arcaico, dell’Agorà e dell’Acropoli, Porta Marina, Porta Rosa e alcuni mosaici nell’impianto termale greco e le terme romane.

La visita dei resti della città parte dal settore meridionale di Velia, con accesso da Porta Marina Sud, che è difesa da una massiccia torre quadrata. Quindi una strada lastricata conduce al Quartiere meridionale, dove è visitabile un complesso monumentale di età augustea probabilmente destinato al culto imperiale. L’itinerario costeggia poi il complesso delle terme romane e, percorrendo l’antica via di Porta Rosa, che collegava il quartiere meridionale a quello settentrionale, conduce verso la cima della collina. Superato un edificio pubblico in cui forse venivano praticate terapie mediche (Ascleieion), si raggiunge Porta Rosa, unico esempio di arco greco del IV secolo e opera di alta ingegneria (fine del IV sec. a. C.), appartenente a un complesso sistema di difesa interno alla città. Attraverso il quartiere settentrionale, che conserva esempi di case arcaiche in opera poligonale, si giunge sull’Acropoli e, superando i resti del teatro, ricostruito in età romana su un precedente edificio di età ellenistica, si raggiunge – mediante la via sacra – l’area del santuario, al centro della quale sorgeva un tempio probabilmente dedicato ad Atena e di cui è oggi visibile il basamento, parzialmente inglobato nella fortificazione medievale. L’Acropoli riserva anche la visita della cappella Palatina, chiesetta del XII secolo dedicata a San Quirino e della chiesa di Santa Maria, ospitante piccoli antiquaria. Il tour culmina infine nel Castelluccio, emblema del sistema difensivo di Velia.

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